Web Hosting: come orientarsi tra soluzioni diverse

Piccolo vademecum per valutare e scegliere la migliore soluzione di hosting che risponde alle nostre esigenze
By Admin | Giugno 14, 2022

In questo articolo approfondiremo il tema degli hosting al fine di chiarire innumerevoli aspetti di queste infrastrutture tecniche anche ai meno esperti. L'obbiettivo è fornire a tutti dei termini di riferimento per affrontare la scelta di un servizio adatto alle proprie esigenze. Ma partiamo con ordine, iniziando dal concetto stesso di hosting.

L'Hosting ed i Suoi Scopi

Gli "hosting" – locuzione anglosassone che può essere tradotta con "ospitare" – rappresentano appunto dei "luoghi" in cui vengono implementati dei servizi raggiungibili attraverso la rete. Un "servizio" può essere ad esempio un comune sito web (come il nostro blog personale), può essere ad esempio una piattaforma web o un e-commerce, cioè un sistema leggermente più complesso di un sito web "statico", o può essere una infrastruttura decisamente più complessa come un sistema di posta elettronica, un sistema per l'archiviazione dati, un sistema per processare dati ed informazioni ed infinite altre possibili infrastrutture via via più complesse. Spesso la complessità dei sistemi aumenta presupponendo la distribuzione delle infrastrutture su numerosi server diversi, ad esempio distribuiti in Paesi diversi, collegati tra di loro in vere e proprie infrastrutture in cui ogni "pezzo" svolge funzionalità e compiti specifici. Ma andiamo con ordine. Quello che accomuna qualsiasi infrastruttura è la necessità di "risiedere" fisicamente da qualche parte. Cioè i files e i servizi che formano, ad esempio, un sito web devono essere archiviati da qualche parte e devono essere utilizzati da una macchina che permette al sito di funzionare. Siamo quindi arrivati al concetto di hosting, cioè di una macchina che "ospita" qualcosa che viene trasformato mediante elaborazione in un servizio digitale. L'elaborazione è a sua volta un concetto complesso che implica l'entrata in gioco di diversi attori. Ad esempio una semplice pagina web statica fatta da puro codice HTML viene semplicemente spedita dal server al browser del client su cui viene "interpretata" e renderizzata, cioè costruita nella struttura e nella grafica per essere intellegibile da un soggetto umano. Un primo step di complicazione può essere aggiunto grazie a pagine che prevedono l'elaborazione di dati lato-server, in cui una parte di informazioni è appunto processata dal server. Può essere da esempio una pagina in PHP o in ASP che includa delle informazioni elaborate appunto dal server, rispedite poi al browser del client per l'interpretazione da parte dall'utente che le ha richieste. Le pagine, le tecnologie usate ed i relativi linguaggi possono ovviamente articolarsi in sistemi sempre più complessi e distribuirsi su architetture multi-server anch'esse sempre più intricate. Ma rifocalizziamoci sul tema di partenza di questo articolo: a breve entreremo nel merito degli hosting "condivisi", degli hosting "dedicati" e dei Virtual Private Servers o VPS.

Hosting Condivisi

Gli "hosting condivisi" rappresentano il più semplice sistema presente sul mercato per ospitare servizi web. Devono il loro nome al concetto di "condivisione" poiché essi vengono ricavati da macchine server in grado di ospitare più spazi di questo tipo. Ne consegue che la risorse originarie del server sono appunto condivise da tutti gli spazi-cliente ospitati dalla macchina, determinando, ad esempio, il fatto di avere a disposizione un certo spazio per ospitare i nostri servizi (ad esempio 10GB), una certa banda di traffico totale, un certo numero di caselle email, un numero limitato di database agganciati all'host (ad esempio 1 o 2 database MySQL) e così via. Possiamo immaginare un host condiviso come una torta di cui ogni singola fetta è venduta a diversi clienti. Questi clienti, nella loro fetta, ospitano i rispettivi servizi, ad esempio possono avere un sito vetrina o una landing page oppure un piccolo e-commerce. La torta originaria rappresenta quindi il server fisico che è localizzato nel datacenter del provider da cui acquistiamo il servizio. La fetta che acquistiamo rappresenta il "nostro spazio" che ovviamente non è infinito e ci pone dei limiti dipendenti dal pacchetto acquistato.

Sul mercato italiano un hosting base ha tipicamente un costo annuale intorno ai 20€. Quasi ogni provider web offre dei pacchetti incrementali nelle caratteristiche ed, ovviamente, nel costo. Di solito passando ai pacchetti via via più costosi si ottiene più spazio web per ospitare i servizi, più banda di traffico, più database a disposizione (MySQL, PostgreSQL, ecc.), più caselle email, la possibilità di modificare le tecnologie necessarie per i nostri servizi (ad esempio diverse versioni del PHP), cache dedicata, certificati SSL gestiti in automatico, e tanto altro che è consultabile in trasparenza nella pagina che contiene specifiche e comparazione tra i pacchetti dei singoli provider.

Date le pressochè infinite possibilità per quanto riguarda le caratteristiche dei pacchetti da scegliere è assolutamente fondamentale essere consapevoli di cosa si deve fare e come lo si vuole fare. Prima di avventurarsi nella scelta sarebbe utile avere una idea circostanziata delle caratteristiche e delle specifiche che occorrono per il buon funzionamento dei nostri servizi. Facciamo un esempio, se abbiamo una semplice landing page per la nostra attività che non richiede codice interpretato lato-server ci basterà nella stragrande maggioranza dei casi un pacchetto base, utile a far girare le nostre pagine per il minimo indispensabile. Diverso è il caso, ad esempio, se abbiamo necessità di un piccolo e-commerce. Domande come "che piattaforma userò? Su che linguaggi si baserà? Quanti contatti giornalieri penso di avere? Quanto traffico produrrà il mio e-commerce?" sono domande da porsi prima della scelta del pacchetto da acquistare possibilmente facendosi aiutare da un tecnico o un consulente navigato capace di indirizzare i clienti più estrani alla materia verso soluzioni ragionevoli.

A nostro avviso è buona norma partire per gradi nelle fasi iniziali tenendo presente alcune cose, soprattutto per far quadrare i conti senza disperdere inutili risorse. Innanzitutto è sempre un buon punto di partenza tarare la nostra scelta sull'infrastruttura web da implementare. Abbiamo fatto qualche rigo più su un esempio esplicativo di un caso "landing page" vs "e-commerce". In secondo luogo va ricordato che tutti i provider offrono dei "pacchetti upgrade" per i servizi scelti che ci permettono di passare a quello più performante in qualsiasi momento. Di conseguenza, durante l'uso giornaliero delle nostre infrastrutture, se venissero appurati limiti di prestazione e/o operativi legati al piano scelto possiamo effettuare un upgrade degli stessi ottenendo, ad esempio, più spazio d'archiviazione, più database, più banda di traffico e così via. Viceversa, in caso sia stato acquistato un servizio ampiamente sovradimensionato per le nostre necessità si può effettuare un downgrade del pacchetto scelto ricalibrandolo sulle nostre necessità. Nessuna scelta quindi è definitiva, ma va costantemente tarata nel tempo sulle nostre esigenze specifiche.

Al giorno d'oggi i provider offrono insieme ai pacchetti di hosting innumerevoli funzionalità specifiche che semplificano la vita anche agli utenti meno esperti. Tra le funzioni di solito disponibili possiamo citare quelle "one-click" in cui con un semplice click ci viene installato automaticamente un CMS (Content Managment System) a scelta, come può essere Wordpress, Joomla! o similari. Oppure le varie funzioni di settaggio spesso rese disponibili dal nostro provider come pannelli di amministrazione quali cPanel, Plesk o similari, da cui possiamo amministrare facilmente alcuni servizi base connessi al nostro host. Ad esempio possiamo creare una nuova casella mail per un nostro collaboratore. Il pannello di gestione di un host non è da confondersi col pannello di amministrazione di un CMS, dedicato nello specifico alla creazione di contenuti e informazioni orchestrate per l'appunto dal CMS (pensiamo alle pagine di un blog). In Figura 1 riportiamo un classico esempio dei pacchetti messi a disposizione da un provider italiano (selezionato puramente a titolo esemplificativo).

Figura 1

Infine, ricordiamo che questi pacchetti hosting nella quasi totalità dei casi implicano la registrazione di un dominio. Se per esempio voglio creare il sito web dalla mia attività tramite l'acquisto di un pacchetto hosting registrerò un dominio, ad esempio mionegozio.it, che sarà collegato al relativo hosting.

Può ovviamente capitare, soprattutto per le realtà più esigenti bisognose di servizi molto performanti e specifici di aver bisogno di una infrastruttura più articolata. Ci vengono in aiuto in questa situazione gli hosting dedicati.

Hosting Dedicati

Un hosting (o un server) dedicato, come ci indica la parola stessa, è una risorsa hardware (quindi tangibile) localizzata presso il datacenter del nostro provider che ci viene messa a disposizione tramite l'acquisto. Questa macchina entra quindi "fisicamente" nella nostra disponibilità esclusiva, cioè la stessa ospiterà servizi web alle nostre esclusive dipendenze. In pratica è come se fosse solo nostra. Di conseguenza le risorse hardware a disposizione quali, numero e tipologia del/dei processori, spazio archiviazione, ram, banda di rete e così via non saranno più "condivisi" con altri soggetti allocati sulla stessa macchina ma saranno appunto a nostra (esclusiva) disposizione.

Una macchina di questo tipo a livello di costo mensile presente come minimo un fattore 10 rispetto agli hosting condivisi, si parla quindi generalmente (ed escluso offerte e piani specifici) di qualcosa che parte da circa un centinaio di euro al mese a salire. Fino ovviamente a toccare anche il migliaio di euro o oltre per le macchine altamente performanti. Queste macchine, anche in relazione al loro costo, sono pensate per ospitare servizi specifici, per intenderci non il classico blog realizzato con Wordpress. Sovente queste macchine ospitano una pluralità di servizi, ad esempio piattaforme articolate che possiedono anche un sistema di API a cui sono agganciati altri servizi, come ad esempio delle app per smartphones o tablet. Potrebbero ospitare e-commerce ad altro traffico, piattaforme che elaborano dati che necessitano quindi di notevole potenza di calcolo, piattaforme che offrono lo streaming o la trasmissione di contenuti. Oppure ancora una pluralità di servizi aziendali ospitati dalla stessa macchina come, per esempio, un sito vetrina, un server mail, un CMS per le attività aziendali e così via.

I server dedicati, per loro stessa natura, permettono un ampio grado di personalizzazione rispetto agli hosting condivisi. Innanzitutto la prima "personalizzazione" sta nella scelta delle caratteristiche della macchina che si va ad acquistare, oltre alle sopracitate si aggiunge anche il Sistema Operativo. Ad esempio se necessitiamo di una macchina Linux-powered, un sistema Windows o altri. In secondo luogo dopo la scelta della macchina si pone il tema degli interventi preliminari di installazione e configurazione di tutti i software o i servizi necessari e propedeutici ad ospitare le infrastrutture web che verranno implementate. In questa fase entra operativamente in gioco una realtà come la nostra che fornisce supporto specifico per le operazioni.

Ovviamente i vari server possono essere combinati insieme in infrastrutture ad alta complessità potendo raggiungere gradi di articolazione a piacimento. Ad esempio in sistemi che prevedono infrastrutture ridondate con load-balancer, sistemi di archiviazione dati distribuiti, server per lo streaming ad alto traffico, infrastrutture per l'elaborazione di dati ed informazioni (anche in tempo reale). Insomma, le possibilità sono pressoché infinite contemplando tuttavia la necessità di doversi affidare a tecnici qualificati anche per massimizzare la resa a fronte del non indifferente impegno economico da riservare a questi sistemi.

VPS - Virtual Private Servers

I VPS sono una realtà di nuovissima generazione che ha conosciuto uno sviluppo esponenziale negli ultimi anni. Lo stesso è coinciso con l'enorme sviluppo avuto da nuove tecnologie come macchine virtuali e container che si è tradotto di riflesso anche nell'ambito web e server hosting. Un Virtual Private Server tenta di unire, riuscendoci con grande successo, le caratteristiche dei due sistemi di cui abbiamo parlati poc'anzi. Le parole Virtual e Private ci danno subito l'idea di come funzioni. Innanzitutto un VPS è appunto "virtuale", cioè non è un sistema fisico - tangibile - come può essere un sistema condiviso o dedicato. Si tiene in piedi grazie ad una "istanza" virtualizzata che gira su un sistema in grado di creare macchine virtuali allocandogli successivamente specifiche risorse. Come ad esempio una o più virtual-cpu, spazio disco specifico, ram e banda di traffico. Nello stesso tempo un VPS è anche "privato" in quanto si dispone di un sistema come un vero e proprio server dedicato, cioè qualcosa a nostro esclusivo beneficio di cui possiamo disporre a piacimento (ovviamente nei limiti delle caratteristiche tecniche fornite insieme al VPS acquistato).

Per comprendere ancora meglio come funzionano questi sistemi dobbiamo immaginare una rete di server fisici ospitati nel datacenter del nostro provider. Questi server fisici sono equipaggiati con sistemi in grado di creare macchine virtuali come "istanze", si basano principalmente sulla tecnologia del leader mondiale del campo ossia la VMware a cui si stanno aggiungendo con rapidità vari nuovi concorrenti. Ogni server fisico mantiene operative diverse istanze (immaginabili come clienti diversi) allocando una serie di risorse per ogni specifica macchina virtuale, di solito in base a cosa abbiamo acquistato. Ogni istanza farà quello per cui è stata implementata, avrà un suo sistema operativo, servizi specifici, tecnologie specifiche e così via.

La tecnologia è giunta ad un punto tale per cui è difficile distinguere un VPS da un server dedicato dall'interno, essendo questi sistemi estremamente smart e dinamici. La differenza sostanziale si evidenzia con la richiesta di specifiche sempre più importanti, per cui anche i VPS più strutturati dovranno cedere il passo a sistemi "fisici".

I VPS, in ogni caso, possiedono tantissimi vantaggi. Innanzitutto sono molto economici, possiamo dire che è possibile trovare sul mercato VPS base da 1 o 2€ al mese a salire. Dopo l'acquisto vengono resi disponibili nel giro di pochi secondi, sono flessibili in quanto con l'aumento potenziale delle risorse nel tempo possiamo facilmente aggiungere dai rispettivi pannelli di controllo ulteriori virtual-cpu, spazio disco, memoria, ecc. Ovviamente a fronte di un costo mensile maggiorato. Sono facili da gestire purché vengano affidati a persone con skills specifiche. I provider offrono tantissimi sistemi operativi e servizi aggiuntivi che permettono un enorme livello di personalizzazione. In Figura 2 riportiamo le soluzioni VPS fornite da un not provider italiano (selezionato puramente a titolo esemplificativo).

Figura 2

Un VPS, come i server dedicati, può essere ovviamente combinato con altri server, indipendentemente se Virtuali o meno, per l'implementazione di infrastrutture specifiche. Esattamente come detto sopra gli stessi potrebbero ospitare più infrastrutture, dalla landing page all'e-commerce, da sistemi di archiviazione e processamento dati ad un server mail. L'importante è avere ben presente le variabili in gioco scegliendo e parametrando bene le nostre infrastrutture sulle funzionalità che ci occorrono.

Da questo articolo abbiamo volutamente tenuto furori le innumerevoli considerazioni doverose sugli aspetti di sicurezza delle singole infrastrutture a cui riserveremo un futuro articolo.

Qualsivoglia richiesta può essere inviata a NAOSDATA che offre servizi di consulenza, implementazione e managment specifico sulle infrastrutture ICT.

Ci auguriamo che questo articolo vi sia piaciuto e vi possa essere d'aiuto nell'orientarvi verso una corretta scelta dei servizi di hosting. Se apprezzate il nostro lavoro seguite i nostri profili su Facebook e LinkedIn.

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